Il Sansui AU-11000 è uno degli amplificatori integrati di maggior qualità realizzati dalla casa giapponese, prodotto nel 1975 era secondo solo al modello AU-20000, amplificatore da 170Wrms per canale top della gamma Sansui dell’epoca.
L’estetica, come al solito per gli amplificatori Sansui, è bellissima, con il classico pannello di alluminio nero di gran spessore e le pesanti manopole di alluminio pieno. Molto ben fatto l’interno con in bella vista il grande trasformatore toroidale, i 4 condensatori di livellamento e i grandi dissipatori di alluminio. La tensione di alimentazione è separata per i due stadi finali a partire dai circuiti raddrizzatori. Il peso è ovviamente notevole, siamo intorno ai 20 Kg.
La potenza dichiarata per il Sansui AU-11000 è di 110 Wrms sia su 8 che su 4 ohm. La limitazione in corrente stabilita dal circuito di protezione purtroppo non permette di avere maggior potenza al diminuire della impedenza di carico, ma questo è un problema comune a quasi tutti gli amplificatori dell’epoca.
Il circuito di protezione oltre alla limitazione di corrente e all’attivazione ritardata degli altoparlanti si occupa anche di proteggere l’amplificatore quando la temperatura interna supera un certo limite.
Molto comodo il posizionamento delle entrate e uscite del Sansui AU-11000 che invece di essere posizionate nella parte posteriore si trovano ai lati. Troviamo infatti sul lato sinistro le uscite per gli altoparlanti e le connessioni pre e finale con il relativo commutatore. I connettori delle entrate si trovano invece tutti sul lato destro.
Innumerevoli i controlli presenti sul pannello frontale, tra questi spiccano i controlli di tono che agiscono su tre bande con la possibilità per i toni bassi e alti di selezionare ben 3 frequenze di taglio.
Nel 1977 il Sansui AU-11000 venne sostituito dal Sansui AU-11000A, l’aggiunta di una lettera e l’estetica identica farebbero pensare a due amplificatori praticamente uguali, ma nella realtà non è così: infatti la versione “A” ha uno stadio finale che pur mantenendo la stessa potenza è completamente nuovo, così come nuovo è anche lo stadio phono.
Sansui AU-11000 il restauro
Il Sansui AU-11000 che arriva in laboratorio non si accende e il difetto lo troviamo subito nell’interruttore di accensione che ha i contatti completamente ossidati. Ha inoltre bisogno di un buon restauro per essere messo in condizioni di poter dare il massimo della qualità.
Il problema dei contatti ossidati lo troviamo anche su quasi tutti i restanti commutatori e interruttori. Verranno quindi tutti smontati e puliti internamente uno a uno.
Una volta puliti e rimontati tutti i commutatori passiamo alla sostituzione dei condensatori elettrolitici, che sono i componenti che più soffrono il passo del tempo, cominciando dalla due schede della sezione di alimentazione.
Proseguiamo quindi con le schede della sezione preamplificatrice e con la scheda degli stadi finali.
A questo punto vengono sostituiti anche i vecchi connettori a molla degli altoparlanti con connettori che possono accettare spine “banana” da 4 mm.
Accendiamo l’amplificatore e dopo averlo lasciato riscaldare una decina di minuti regoliamo l’offset con i trimmer VR01 e VR02 per avere in uscita una tensione continua più prossima allo 0. Quindi con i trimmer VR03 e VR04 regoliamo il bias per avere una corrente di riposo di circa 50mA.
Le misure del Sansui AU-11000
La potenza continua rilevata con entrambi i canali funzionanti è stata di 117Wrms su 8 ohm e 121Wrms su 4 ohm. La distorsione armonica totale è inferiore allo 0,01%, la risposta in frequenza è di 7-66khz a -1db. La sensibilità degli ingressi ad alto livello è di 120mV mentre quella dell’ingresso phono di 2,4mV.
All’ascolto il Sansui AU-11000 non ha fatto altro che confermare le sue grandi capacità sonore e, grazie anche alla grande qualità costruttiva, alla bassa distorsione e alla buona potenza di uscita, può essere considerato senza dubbio come uno dei migliori amplificatori integrati realizzati in Giappone negli anni ’70.
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