Lo Yamaha A-450 è un amplificatore prodotto tra il 1979 e il 1981. La potenza dichiarata era di 30 wrms per canale e, grazie anche una estetica molto attrattiva, ottenne buoni consensi di vendite. Oggi è facile trovarlo nel mercato dell’usato a buoni prezzi, e complice una struttura robusta, si trova generalmente in buone condizioni estetiche. Bello il pannello frontale in alluminio chiaro cosi come le manopole anch’esse di alluminio. Esteticamente è molto attrattivo con un disegno originale e con i grandi pulsanti luminosi in evidenza.
L’amplificatore che è arrivato in laboratorio funziona perfettamente, però ha gli stessi problemi che hanno la maggior parte degli amplificatori con molti anni sulle spalle, potenziometri rumorosi, falsi contati, componentistica obsoleta e degradada ecc. Il proprietario mi dice che è soddisfattissimo del suo Yamaha A-450 e non ha nessuna intenzione di cambiarlo per uno più moderno, ma che vorrebbe migliorarlo e metterlo in condizione di lavorare bene per altri anni ancora.
La prima cosa che colpisce di questo Yamaha A-450 è che ha solo un ingresso phono e un ingresso tuner e poi due ingressi tape. Lo stadio phono, nonostante sia realizzato con un circuito integrato, possiede buone caratteristiche. È realizzato con due integrati M5214L, uno per ciascun canale. È un circuito integrato a basso rumore, prodotto in quegli anni dalla Mitsubishi e, complice la possibilità di lavorare con tensioni abbastanza alte, può sopportare elevati segnali di ingresso. Nel nostro caso è alimentato con una tensione duale di 20 volts, nelle specifiche tecniche infatti Yamaha dichiara una capacità massima di tensione all’ingresso phono superiore a 185 mv.
Lo stadio preamplificatore, che ingloba il circuito dei toni , è realizzato invece con un circuito integrato molto usato in quegli anni, il famoso “4558”. In questo caso si che vale la pena cambiarlo. Il prescelto è il sempreverde NE5532 molto migliore sia dal punto di vista tecnico che per la qualità sonora. Lo montiamo sopra uno zoccolo per poterlo facilmente sostituire in futuro con un altri modelli. Bisogna tenere però in conto che l’alimentazione del preamplificatore, circa 15 volts duali, viene fornita attraverso due resistenze di caduta collegate all’alimentazione dello stadio phono (20V duali). Nel caso del 4558 le due resistenze sono da 1500 ohm perchè in questa configurazione l’integrato assorbe circa 3mA, però il NE5532 ne assorbe quasi 8, questo significa che dovremo sostituire le due resistenze da 1500 ohm con due resistenze da 680 ohm, altrimenti ci ritroveremo ad alimentare il 5532 con soli 8 volts…
Il generoso trasformato di alimentazione provvede a generare 27 volts per ramo, e ha un avvolgimento separato per alimentare il relais della protezione degli altoparlanti e il relativo circuito che si occupa della sua attivazione, questa soluzione permette di ridurre i rischi di possibili interferenze sul segnale audio attraverso il circuito di alimentazione. Un semplice stabilizzatore con resistenza cementata da 5w e diodo zener provvede ai 20 volts duali del circuito dello stadio phono, il condensatore elettrolitico in parallelo allo zener è di soli 47 µF e viene sostituito per uno da 470µF. La tensione di alimentazione, 37 volts duali, viene raddrizzata da un grosso ponte di diodi. I due condensatori di livellamento dell’alimentazione da 6.800µF 45V vengono sostituiti da una coppia di Kemet da 10.000µF 50V.
Gli altri condensatori elettrolitici del circuito vengono sostituiti con condensatori Panasonic FM di pari valore. I condensatori elettrolitici in serie al segnale che invece vengono sostituiti con condensatori non polarizzati Wima di pari valore sono i due dell’ingresso e i due dell’uscita dello stadio phono (C101, C102, C105, C106) e i due dell’ingresso dello stadio preamplificatore (C205 e C206).
Dopo un accurato controllo e pulizia di tutti gli interrutori e potenziometri passiamo a controllare accuratamente lo stampato e le saldature, una volta accertato che è tutto a posto accendiamo l’amplificatore e dopo averlo lasciato riscaldare alcuni minuti regoliamo la corrente di riposo. La regolazione è molto facile e si effettua misurando la tensione sugli appositi pin “TP1 e TP2” per una canale e “TP3 e TP4” per l’altro, la casa raccomanda regolare i due trimmer per avere una tensione compresa tra 7 e 11mv, ovviamente in assenza di segnale e col potenziometro del volume a zero.
Le misure dello Yamaha A-450
Alle misure lo Yamaha A-450 ha erogato una potenza molto maggiore di quella dichiarata, prima del clipping abbiamo misurato con i due canali funzionanti e su un carico di 8 ohm 19,5 Vrms pari a ben 47 Wrms mentre su un carico di 4 ohm abbiamo misurato 15Vrms pari a 56Wrms. La risposta in frequenza va da 4 a 40kHz a -1db. All’ascolto lo Yamaha A-450 ci ha pienamente soddisfatti, esibendo un bel suono trasparente e dinamico, e ha dato prova senza ombra di dubbio di poter essere considerato un vero “Natural Sound“.
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