L’A&R Cambridge A60 fu il primo prodotto della A&R Cambridge, lanciato nel 1976 si distinse subito per le sue grandi qualità sonore e diventò presto un classico. L’A&R Cambridge A60 è uno degli amplificatori che più apprezzo, a differenza del suo emulo provato poco tempo fa, il Creek CAS4040, l’A&R Cambridge A60 è decisamente un amplificatore con la A maiuscola, al suo interno pulsa un grandissimo cuore musicale ed è un vero e proprio tesoro dal punto di vista tecnico.
Il modello che ho in laboratorio fa parte della seconda serie ed è quella che io preferisco soprattutto perché a partire dalla serie successiva A&R Cambridge smise di utilizzare transistors nello stadio phono a favore di un circuito integrato, che per quanto di ottima qualità (NE5534), è sicuramente inferiore all’ottimo schema originale che era realizzato con 5 transistors per canale. Un altra caratteristica, comune in quegli anni anche ad altri amplificatori soprattutto inglesi, è l’utilizzo di connessioni DIN per gli ingressi.
Su ogni esemplare è presente una etichetta adesiva, e questo la dice lunga sulla serietà della casa, con le firme dei tecnici che hanno realizzato il montaggio e i test. C’è anche la data di produzione, l’amplificatore oggetto di questo articolo porta la data del 19 marzo 1981, per pura casualità scrivo questo post proprio nei giorni in cui compie esattamente 40 anni…
L’esemplare che ho in laboratorio ha i transistor finali del canale destro bruciati e ha bisogno di rinnovare varie parti della componentistica ormai degradada dal passo degli anni. I condensatori di livellamento sono i primi a essere sostituiti, i nuovi sono una coppia di splendidi condensatori Nichicon da 10.000µF, stesso valore degli originali, ma con una tensione di lavoro da 50V. Hanno lo stesso diametro degli originali e sono più lunghi di mezzo centimetro. Si adattano quindi perfettamente.
Quindi si cambiano i condensatori elettrolitici a montaggio verticale con condensatori audio grade Nichicon di pari valore.
Per quel che riguarda i condensatori a montaggio orizzontale ce ne sono tre da 470µF 16V (C201, C207 e C208) che vengono sostituiti da tre Cornell Dubilier da 470µF 50V, e quattro da 22µF 63V, montati a ridosso dei transistors finali (C32,C33,C132 e C133), che vengono invece rimpiazzati da quattro Vishay sempre da 22µF 63V.
I due condensatori di ingresso dello stadio preamplificatore da 1µF (C9 e C109) vengono sostituiti da due condensatori non polarizzati della Wima di pari valore.
Il difetto più grande di questo amplificatore è la scarsa qualità dei potenziometri, soprattutto quello del volume che con gli anni diventa molto rumoroso, genera falsi contatti e complice la alta sensibilità degli ingressi rende molto complicata la corretta regolazione del volume di ascolto. Nel mio caso non è stato possibile recuperarlo neanche dopo una accurata pulizia. Recuperati invece gli altri tre potenziometri, i due dei toni e quello del bilanciamento.
I tre potenziometri vengono smontati con molta accuratezza e puliti internamente. Qui di seguito si può vedere il potenziometro del bilanciamento dei canali smontato.
Diverso il discorso per il potenziometro del volume, lo cambieremo con un potenziometro di buona qualità. Alps ha in catalogo un potenziometro della serie RK che è perfetto, è da 100kohm logaritmico e la distanza tra i piedini corrisponde perfettamente. Sul circuito stampato c’è posto sufficiente. Anche questo componente lo possiamo trovare sul catalogo online di Mouser.
I condensatori ceramici non hanno un buon aspetto, vengono cambiati anche loro e sostituiti con condensatori ceramici C0G, classe 1, low ESR della Kemet.
A&R Cambridge A60. Lo stadio finale
Prima di sostituire i transistors finali del canale destro bruciati cambio anche le quattro resistenze da 0,22 Ohm 2W in serie al segnale d’uscita con resistenze di pari valore 1% di tolleranza e 3W della Vishay.
Lo stadio finale monta quattro transistor TIP3055, i nuovi sono della STMicroelectronics e hanno un case differente, vengono cambiati tutti e quattro.
Dopo un accurato controllo rimontiamo il grande circuito stampato e passiamo a un primo test e alla regolazione del bias. Vengono evidenziati due problemi, il primo è la difficoltà di regolare correttamente la corrente di riposo dato che i vecchi trimmers sono troppo sensibili e non permettono un accurata regolazione. Vengono quindi sostituiti con due trimmers multigiri sempre da 1Kohm. Per installarli correttamente è necessario aggiungere un foro nel circuito stampato.
I nuovi trimmers permettono ora una migliore regolazione della corrente di riposo. Questa si effettua regolando i due trimmers per avere circa 8mV ai capi delle resistenze da 0,22 Ohm.
Il secondo problema è che la sensibilità degli ingressi tuner e aux è troppo alta (circa 100mV), e si nota soprattutto quando ad esempio si collega all’ingresso un lettore cd che avendo un livello di uscita molto alto non permette una corretta regolazione della manopola del volume. C’è da notare che l’ingresso tape ha un trimmer da 100Kohm, raggiungibile anche dal fondo dell’amplificatore, che permette di regolare il livello di ingresso. All’ingresso aux ho invece inserito un attenuatore composto da due resistenze che porta la sensibilità a circa 420mV e l’impedenza di ingresso a circa 10Kohm, valori corretti per un utilizzo con i livelli di uscita dei moderni apparati elettronici.
Le resistenze dell’attenuatore dell’ingresso aux sono allo strato metallico e all’1% di tolleranza, hanno un valore rispettivamente di di 8200Ohm e 2700Ohm e consentono una riduzione di circa 12 dB (4volte). Le due resistenze da 8200 ohm vanno inserite al posto dei due ponticelli a ridosso del pulsante dell’ingresso aux, per le due da 2700 vanno effettuati 4 fori nel circuito stampato, vedi la foto.
A&R Cambridge A60. Le misure
Come abbiamo visto la sensibilità dell’ingresso aux è ora di 420mV mentre per l’ingresso tuner ho misurato una sensibilità di 105mV e per lo stadio phono 2,15mV. La potenza misurata con i due canali funzionanti e su un carico di 8 ohm è stata di 17Vrms pari a 36Wrms, mentre su un carico di 4 ohm ho misurato 15Vrms pari a ben 56Wrms.
Buongiorno Fabrizio
Dopo aver letto questo bell’articolo articolo sul Cambridge A60, mi sono convinto ad acquistarne un esemplare datato 1981. Ho però un dubbio per il quale volevo chiederle un consiglio!
Posso collegare una coppia di casse con impedenza a 4 Ohm? Mi sembra di capire di si leggendo l’articolo ma ne volevo conferma.
Grazie per la risposta e per l’articolo davvero di piacevole lettura.
Marco Ledda
Bongiorno Marco
Si certo che puoi collegare diffusori da 4 ohm, ad ogni modo però bisogna considerare che questo amplificatore non è stato progettato per fornire grandi quantità di corrente in maniera continuativa, infatti non è un caso che la protezione degli altoparlanti sia affidata a due fusibili dal valore estremamente conservativo di 1,6 A. 1,6A equivalgono a 20wrms su 8 ohm e 10wrms su 4 ohm e probabilmente salteranno al primo grande picco di corrente (in questo caso io li sostituirei con fusibili da 2A max). Ogni diffusore comunque è un mondo a se e non è la stessa cosa che collegare un carico resistitivo, ad esempio i tuoi diffusori, anche se da 4 ohm, possono essere per l’amplificatore un carico facile e se hanno un efficienza abbastanza alta, a volumi di ascolto normali, non avrai nessun problema a pilotarle, pero se sono casse con un modulo di impedenza complesso e di bassa efficienza l’amplificatore sarà costretto a erogare molta più corrente per poter ottenere un discreto livello di ascolto e probabilmente l’A&R A60 in questo caso non sarebbe la scelta migliore, in questo caso sarebbe meglio cercare un amplificatore che abbia la capacità di erogare correnti molto più alte. Spero di esserti stato di aiuto.
Un saluto
Buongiorno Fabrizio
Leggo solo ora la tua risposta e ti ringrazio per la disponibilità!
Credo che prenderò comunque l’AR 60 e lo accoppierò ad altre casse con la giusta impedenza, dato che ne hai parlato così bene che oramai non torno indietro!
Grazie ancora e buona estate!
Marco