Nel 1968 Luxman lancia una coppia di amplificatori integrati di alta qualità, i Luxman SQ 505/507. Due anni più tardi ne esce una versione perfezionata e per distinguerla viene aggiunta una “X”: Luxman SQ 505X e 507X. Amplificatori per l’epoca tecnologicamente avanzati, utilizzavano moderni transistor fabbricati in giappone specificatamente per applicazioni audio, lo stadio finale realizzato con una circuitazione molto avanti con i tempi, non aveva il classico condensatore di uscita ed era a simmetria complementare completa.
L’amplificatore di cui mi occupo oggi è per l’appunto il Luxman SQ 505X. La prima cosa che salta subito agli occhi è ovviamente il livello costruttivo. Il pannello frontale è realizzato in alluminio di gran spessore con magnifiche serigrafie “scavate” nell’alluminio, il tutto racchiuso in un bellissimo mobile in palissandro. Internamente è realizzato con cura quasi artigianale, la filatura è ben fatta anche se un pò caotica. Non riesco proprio ad immaginare un amplificatore costruito così al giorno d’oggi.
I controlli dei toni hanno le manopole sdoppiate per poter regolare separatamente i due canali, inoltre si può scegliere di escluderli o cambiare la frequenza di taglio su tre valori differenti. Le manopole sono molto belle, tutte di metallo, quelle dei selettori si fissano con due viti a brugola.
Ottima anche la parte preamplificatrice, il circuito dela sezione phono è realizzato con 3 transistors a basso rumore per ciascun canale e ha una capacità di sovraccarico, secondo i dati dichiarati dalla Luxman, di ben 300mV. Un commutatore montato sul pannello posteriore permette di scegliere l’impedenza di ingresso dell’ingresso Phono1 su 3 valori: 30K, 50K o 100kohm. Gli altri ingressi sono un altro phono, 3 ingressi Aux e 2 Tape.
Il “nostro” amplificatore esteticamente è in ottime in condizioni, però non si puo dire lo stesso per l’interno. Il problema maggiore sono i falsi contatti dei vari interruttori e commutatori, il canale destro non funziona e la spia di accensione ha bisogno di essere sostituita.
Dopo un accurata pulizia interna andiamo a cercare il problema del mal funzionamento del canale destro e, grazie alla separazione pre-finale, isoliamo il difetto e lo troviamo proprio nel piccolo interruttore posteriore che “ponticella” le sezioni pre e finali. Pertanto smontiamo l’interruttore lo apriamo e puliamo manualmente i contatti che sono tutti ossidati. Una volta pulito e rimontato i due canali tornano a funzionare perfettamente.
Il passo successivo è la pulizia dei commutatori. Anche se di ottima qualità, avendo più di 50 anni sulle spalle, causano falsi contatti. Lo smontaggio si rivela un po più complicato del previsto a causa della grande quantità di cavi presente.
Bellissimi e ben fatti anche i commutatori a levetta, si aprono facilmente togliendo due viti e si puliscono con estrema facilità.
Il passo seguente è la spia di accensione. La lampadina è bruciata, il supporto è rotto e manca anche un piccolo tubetto tra il contropannello e il pannello frontale che serve a direzionare la luce senza disperderla. Viene sostituita con un led ad alta luminosità che viene montato in un passacavo di gomma e, grazie al fatto che il fascio luminoso che emette è direzionale, riesce ad illuminare correttamente la spia di accensione.
I due condensatori dell’alimentazione, originariamente da 4700µF, vengono sostituiti da due splendidi Nichicon KG Gold Tune da 10000µF 50V, sono dello stesso tipo che avevo utilizzato per la sezione di alimentazione dell’amplificatore A&R Cambridge A60.
Vengono sostituiti anche tutti gli altri condensatori elettrolitici con condensatori con le stesse caratteristiche ma di maggior qualità (Nichicon/Panasonic FM). Anche i condensatori in serie al segnale che originariamente erano al tantalio vengono rimossi e sostituiti da condensatori di maggior qualità, in questo caso con condensatori non polarizzati della Wima.
Gli stadi finali del Luxman SQ 505X si possono estrarre con facilità rimuovendo le 4 viti del pannello posteriore e il connettore dal circuito stampato principale.
I due transistors finali sono montati su uno zoccolo, le stesse viti mantengono uniti il circuito stampato e la aletta di raffreddamento.
Dopo un accurato controllo delle saldature e delle connessioni, passiamo a un primo test e alla regolazione del bias.
Le schede dei finali hanno due trimmers per ciascun canale. VR101 che serve per la regolazione dell’offset e va regolato per avere ai morsetti degli altoparlanti una tensione continua più prossima allo 0. L’altro trimmer, VR102, serve invece per la regolazione della corrente di riposo. Nel nostro caso è stata regolata per avere ai capi di una delle due resistenze di emettitore da 0,33ohm una tensione di circa 20mV corrispondenti a una corrente di 60mA.
Le misure del Luxman SQ 505X
Su un carico di 8 ohm con i due canali funzionando contemporaneamente ho misurato ai primi segni del clipping 39Wrms, potenza superiore alla dichiarata (30Wrms), mentre su un carico di 4 ohm ho trovato 53Wrms. La risposta in frequenza misurata è molto lineare e va da 6 a 35kHz a -1dB.
La distorsione armonica totale a 1kHz e 30Wrms è pari allo 0,011%. La sensibilità degli ingressi Aux è di 105mV mentre quella dell’ingresso phono è di 2,1 mV.
All’ascolto il Luxman SQ 505X non ha tradito le aspettative. Dinamica e qualità sonora ci hanno sorpreso piacevolmente e tenuto diverse ore ad ascoltare tanta buona musica.
Ciao Fabrizio, sono da poco venuto in possesso del SQ 505X, sono innamorato di questi amplificatori.
Ho appena restaurato il mobile ed ora devo iniziare la parte più difficile. Ho guardato l’interno e pare non sia mai stato toccato…
Si accende e suona (anche se gracchia su il canale dx ma è normale…)
A parte il lavoro sui contatti, mi consigli di sostituire tutti gli elettrolitici?
PS. ho già fatto resuscitare un SQ707II ma questo è più complesso
Se abitassi a Verona te lo porterei…
Grazie mille
Buonasera Marco, tieni conto che questo modello ha più di 50 anni di vita, quindi oltre a un lavoro certosino di pulizia dei contatti è sicuramente consigliabile la sostituzione dei condensatori elettrolitici che sono i componenti che soffrono di più il passo del tempo. Ad ogni modo questa decisione dipende anche dall’uso che ne farai dell’amplificatore, se rimarrà su uno scaffale come pezzo da collezione allora puoi non cambiare i condensatori e lasciarlo il più “originale” possibile, se però lo utilizzerai e vorrai ascoltare musica con la migliore qualità allora la sostituzione dei condensatori è fondamentale. Spero di esserti stato di aiuto, un caro saluto.
Fabrizio
Gentilissimo Fabrizio.
L’ho acquistato da un recupero a casa di un anziano signore, non è mai stato aperto: ha ancora la colla che ferma i condensatori!
Mi piacerebbe usarlo al posto del SQ707II che suona 12/24 qui nel mio studio, per cui, con calma e nel rispetto del progetto, affronterò il recap.
Grazie ancora